lunedì 23 marzo 2020

Vuoi guarire? Àlzati, prendi la tua barella e cammina


«“Vuoi guarire? […] Àlzati, prendi la tua barella e cammina”. E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. […] “Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio”» (Gv 5,1-16)

Il Vangelo del martedì della quarta settimana di quaresima ci presenta il terzo dei sette segni presentati dall’evangelista Giovanni.
Ancora una volta è Gesù a prendere l’iniziativa: passando accanto alla piscina di Betzatà, in mezzo ad un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, nota un uomo malato da trentotto anni ed abbandonato. Trentotto anni sono veramente tanti, una vita. Forse quest’uomo è disilluso, si sente abbandonato («non ho nessuno …»), forse non ha neanche più la forza di sperare in una guarigione.
Ed ecco che Gesù gli rivolge una domanda: « Vuoi guarire?» La risposta potrebbe sembrare ovvia, eppure non è così. Quest’uomo non risponde direttamente alla domanda di Gesù, ma si commisera e, implicitamente, accusa “gli altri” di averlo abbandonato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina …». Mi sembra che quest’uomo, ormai prostrato dalla sofferenza, si deresponsabilizzi, come a dire: «Non è colpa mia se non guarisco, non ho nessuno, mi hanno abbandonato, gli altri sono più veloci di me …». Quante volte anche noi, dinanzi le nostre miserie, dalle quali magari ci piacerebbe liberarci, tendiamo a deresponsabilizzarci: «Non è colpa mia … sono fatto così … sono loro che …».
Oggi, a quest’uomo e a noi, il Maestro dice: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». Ancora una volta Gesù chiede fiducia nelle sue parole.
Àlzati. È il verbo della risurrezione. Gesù non compie alcun gesto. Non immerge l’uomo nella piscina. Chiede solo a quest’uomo di fidarsi, di prender posizione assumendosi la sua responsabilità.
Prendi la tua barella. Penso di potere affermare che, incontrato il Maestro e salvati da Lui, sia importante mantenere la memoria di che cosa il Signore ha fatto per noi, di dove ci trovavamo prima.
Cammina. È il verbo che indica il percorso da compiere alla sequela di Cristo. Il cammino implica una fatica, il lasciare le proprie sicurezze, per seguire Colui che conosce la mèta.
 Anche a noi oggi Gesù chiede «Vuoi guarire? Vuoi risollevarti dalla tua miseria? Vuoi cominciare a Vivere veramente?» Sta a noi dare la risposta, scegliere se fidarci delle sue parole o continuare a commiserarci accontentandoci di stare ai margini della Vita senza mai sperimentarla a pieno.
Fr. Marco

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