«Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella
morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del
Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.» (Rom 6,3-11)
«L’angelo disse alle
donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È
risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato
deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco,
vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto”». (Mt
28,1-10)
Quest’anno, a causa dell’“esilio”
cui siamo costretti a causa del Covid-19, non abbiamo potuto condividere la
ricchezza dei simboli della liturgia della veglia di Pasqua. Ciò nonostante, oggi voglio soffermarmi sulla luce e l’acqua che dominano la veglia e il giorno
di Pasqua e che sono all’origine di ogni vita cristiana: il Cero Pasquale
simbolo eminente del Cristo Risorto e l’acqua lustrale, in cui siamo rinati a
nuova vita nel Battesimo, e dalla quale durante la veglia saremmo stati
aspersi.
Elementi indispensabili alla vita
naturale, la luce e l’acqua trasfigurati diventano anche elementi indispensabili
alla vita soprannaturale, quella vita in Cristo che trova la sua origine
proprio nella resurrezione del nostro Signore.
Ciò che celebriamo a Pasqua,
infatti, non è mero folclore, né un evento relegato al passato. Se così fosse
avrebbe ragione chi dice che oggi, nella condizione in cui siamo e con le
prospettive che umanamente ci troviamo dinanzi, non c’è niente da festeggiare
(ho letto su Facebook almeno un commento del genere). Ma non è così. La Pasqua,
non è folclore, una festa condizionata dalla storia che viviamo, ma è un
memoriale che riattualizza l’evento principale della nostra salvezza: Cristo ha
sconfitto il peccato e la morte, non siamo più schiavi del peccato, la pietra
che ci imprigionava nel sepolcro è stata rotolata via: la Vita è libera. La storia
attuale non può condizionare la gioia della Pasqua. Al contrario è l’evento
Pasquale che trasforma la storia.
Sta a noi, però, accogliere il
dono: Cristo ha sconfitto il peccato e la Morte e ci ha regalato una Vita nuova
e piena che è iniziata in noi nel Battesimo, ma non si sostituisce a noi. Lui
ci ha donato la libertà dalla schiavitù del peccato, ma a noi rimane sempre la
libertà di continuare ad asservirci alle opere della carne o di scegliere di
servire il Signore della Vita. Con il Battesimo, infatti, Cristo ha fatto
iniziare in noi una Vita nuova ed eterna, ma ci ha lasciato la responsabilità
di coltivare questa Vita o lasciarla appassire.
Perché questa Vita nuova che è
iniziata in noi possa crescere e svilupparsi, il Signore ci ha lasciato ciò che
è essenziale: la Luce della sua Resurrezione, che si irradia nella Sua Parola
proclamata dalla Chiesa la quale nutre la nostra Fede perché possa illuminare
ogni ambito della nostra vita. Ci ha lasciato l’acqua del Battesimo che ci ha
introdotti nella vita sacramentale permettendoci di nutrire, purificare e
rafforzare la nostra Vita perché cresca e porti frutto. Ecco perché ordinariamente
durante la Santa Veglia rinnoviamo i nostri impegni battesimali e veniamo
ancora una volta aspersi con l’acqua lustrale: siamo chiamati a ravvivare
sempre il dono della vita cristiana perché non venga soffocata dalle spine del
mondo. Quest’anno non abbiamo potuto vivere questo momento carico di
significato. Spero che riusciremo a farlo ancora dinanzi la Chiesa, magari a
Pentecoste. Per il momento, però, vi propongo, in un momento di preghiera,
dinanzi ad un’icona e/o alla Bibbia aperta, di rinnovare la vostra adesione a
Cristo con questa preghiera (o una a vostra scelta): «O Dio, Padre buono, ti ringrazio perché nel santo Battesimo, mi hai
reso tuo figlio per sempre, facendomi risorgere, con Gesù, ad una vita nuova e
santa. Ti ringrazio perché, con l’acqua battesimale, hai riempito la mia anima
dello splendore della grazia, e mi hai fatto tempio vivo dello Spirito Santo. Voglio
rinnovare in questo momento le mie promesse battesimali con cui mi sono
impegnato a vivere nella santità di
figlio di Dio. Conserva e aumenta in me la fede e la grazia che mi hai infuso
nel battesimo e concedimi di rimanere fedele ad esse per tutta la vita. Amen.»
Concludendo poi con il Credo.
Il Signore Risorto ancora
una volta oggi rinnova in noi, che già l’abbiamo ricevuta, la Vita nuova e
Piena, una Vita bella che, anche nelle immancabili difficoltà quotidiane, non
soccombe al nonsenso, una Vita destinata a durare per l’eternità. A noi però la
responsabilità di farla sviluppare, di portare frutto.
La pietra è rotolata, il sepolcro
è aperto, non siamo più schiavi del peccato e della morte. Vogliamo Vivere la Vita
vera o continueremo a restare nei nostri sepolcri?
Il Signore Risorto ci conceda di
morire ogni giorno al peccato per potere vivere “per Dio in Cristo Gesù”.
Auguri
Fr. Marco
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