martedì 6 dicembre 2022

Novena dell'Immacolata. Ottavo giorno. Maria vergine accogliente della Parola

 «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata.» (Is 40,1-11)

«Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda» (Mt 18,12-14)

La Parola di Dio di oggi, nella prima lettura, ci invita a preparare la via al Signore che viene, perché nessuno al suo arrivo sia perduto: il Signore vuole che tutti siano salvati (Vangelo). Per questo viene a cercarci là dove ci siamo smarriti. Ascoltando la Sua voce noi siamo però invitati a ritornare sui nostri passi, a “convertirci”.

Conversione, infatti, lo sappiamo bene, significa fare una “inversione a U”, ritornare sui propri passi abbandonando la strada sbagliata che si sta percorrendo. È quello che siamo chiamati a fare quest’oggi: lasciare le vie di peccato che ci portano in esilio, lontano dalla Vita, per andare incontro al Signore.

Oggi, inoltre, la liturgia ci parla anche innalzare valli e abbassare monti. Anche questo è il contenuto della conversione: preparare la nostra vita ad accogliere la venuta del Signore. Se guardiamo onestamente alla nostra vita, scopriamo quanto bisogno ci sia di queste “grandi opere di ripristino”; scopriamo anche, però, di non essere capaci di compierle.

Anche la nostra santissima Madre Maria, all’annunzio dell’Angelo rimase turbata e confusa dalla propria piccolezza a fronte di ciò che il Signore le chiedeva. Ecco, però, il messaggio di speranza: non dobbiamo (ne possiamo) fare nulla da soli, Dio stesso che viene in cerca di noi per salvarci, compirà la Sua opera in noi. A Maria che chiede «Come avverrà questo?» l’Angelo risponde sostanzialmente che farà tutto Dio: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà della sua ombra». È Dio stesso che compirà quest’opera a condizione che noi glielo permettiamo.

Lo strumento con cui il Padre vuole operare nella nostra vita è la sua Parola. Perché questa parola possa essere accolta, però, e produca frutto nella nostra vita, siamo chiamati ad assumere l’atteggiamento di Maria la piena disponibilità: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola»

Condizione indispensabile, infatti, perché la Parola venga accolta e produca frutto, è farle spazio rinunciando ad ogni pretesa di autosufficienza e riconoscendo la nostra piccolezza e il nostro bisogno di Dio. È necessario, però, anche entrare nel “deserto”, fare tacere i rumori del mondo per potere ascoltare la Voce del Silenzio che manifesta la Parola.

Impariamo da Maria ad ascoltare davvero la Parola per lasciarci trasformare da essa; lasciamo che il Verbo di Dio entri anche nel nostro cuore perché la nostra vita sia più bella.

Vorrei concludere con una preghiera pronunziata da Papa Francesco il 31 maggio 2013:

«Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.

Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita.

Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen.»

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