martedì 29 novembre 2022

Novena dell'Immacolata. secondo giorno: Maria modello di fede per i discepoli

«Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.» (Rm 10,9-18)

«Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini» (Mt 4,18-22)

Oggi, festa di S. Andrea, nel Vangelo ascoltiamo la chiamata dei primi discepoli. Questi uomini avevano probabilmente già ascoltato il Signore annunciare il Regno, per questo ora sono disposti a lasciare tutto per mettersi alla sua sequela nel discepolato.

Anche a noi, come ai discepoli, oggi Gesù dice «Venite dietro a me». Se, come S. Andrea e i suoi compagni, crediamo alla Sua Parola, allora siamo chiamati a farci suoi discepoli, a manifestare la nostra fede non solo a parole, ma con i fatti, con una vita che corrisponda a ciò che crediamo. Prendendo lo spunto dal Vangelo, oggi intendo parlare di Maria modello di fede per i discepoli.

S. Agostino, afferma: “Maria santissima fece la volontà del Padre e la fece interamente; perciò vale di più per Maria essere stata discepola di Cristo, anziché Madre di Cristo.

È nell’obbedienza fiduciosa, infatti, che si manifesta in maniera più alta la santità di Maria, quella santità che noi siamo chiamati non solo a contemplare, ma ad imitare. Come i bambini imparano a comportarsi osservando come si comporta la loro mamma, così anche noi siamo chiamati ad imparare ad essere discepoli osservando come si è comportata la nostra Madre celeste.

Maria è colei che ha creduto nell’adempimento della Parola di Dio. che ha saputo fare posto alla volontà di Dio nella propria vita. Non pensiamo che la fede di Maria sia stata facile o scontata: vide il figlio suo fragile e indifeso nella stalla di Betlemme e lo credette il Creatore del mondo; lo vide minacciato da Erode e costretto alla fuga in Egitto e non cessò di credere che era il re dei re; lo vide nascere dal suo grembo e lo credette eterno. Lo vide povero, bisognoso di cibo e lo credette Signore dell'universo; lo vide coricato sul fieno bisognoso di tutto e lo credette onnipotente.  Lo vide, infine, morire vilipeso e crocifisso, ma benché negli altri vacillasse la fede, Maria continuò a credere fermamente che egli era Dio. «Vicino alla croce di Gesù stava sua madre» (Gv 19,25).  Maria stava salda nella fede, che conservò incrollabile, nella divinità di Cristo (S. Antonino).

Proprio sotto la croce, inoltre, emerge la grandissima fede di Maria: al contrario di Pietro, che già all’annuncio della passione si ribella (Cfr. Mt 16, 22), di Maria sotto la Croce non ci è riportata alcuna parola di ribellione. Maria sa stare al suo posto: dietro il Maestro e Signore.

Quante volte anche noi vorremmo insegnare al Signore come essere Dio! quante volte anche noi preferiamo pensare secondo il mondo e non secondo Dio. Impariamo da Maria la fede dei veri discepoli, di coloro che sanno riconoscere il Signore e obbedire a Lui piuttosto che alla logica del mondo.

Come possiamo, però, imitare questa fede di Maria? La fede è insieme dono e virtù. È dono di Dio in quanto è una luce che Dio infonde nell’anima; imploriamo il Signore che per intercessione di Maria aumenti la nostra fede. La fede, tuttavia, è anche virtù che siamo chiamati a mettere in pratica. Perciò la fede ci deve servire da regola non solo per credere, ma anche per agire. Questo è l'avere una fede viva, cioè il vivere secondo quel che si crede: «Il mio giusto vive di fede» (Eb 10,38). Così visse la Beata Vergine, a differenza di coloro che non vivono secondo quel che credono e la cui fede è morta; come dice san Giacomo: «La fede senza le opere è morta» (Gc 2,26).

La fede, inoltre, è quell’atteggiamento necessario perché la Grazia porti in noi il suo frutto: solo avendo fede (una fede viva e fattiva) vedremo le meraviglie di Dio nella nostra vita.

Contemplare la fede di Maria, infine, ci ricorda che la fede è contemporaneamente personale e comunitaria. Maria ci insegna che l’atto di fede è sì personale: un rapporto da persona a persona. È un fidarsi di Dio e un affidarsi completamente a Dio. Ma la fede di Maria è anche comunitaria. Ella non crede in un Dio soggettivo, personalizzato. Crede invece al Dio dei Padri, al Dio del suo popolo. Ella si inserisce umilmente nella schiera dei credenti, diventa la prima credente della Nuova Alleanza, come Abramo era stato il primo credente dell’antica alleanza. Maria, probabilmente, non avrebbe creduto all’angelo, se questi le avesse rivelato un Dio diverso dal  Dio del suo popolo Israele. 

Contemplando Maria, allora, impariamo a credere personalmente, ma nella Chiesa. Con il mio personale atto di fede io faccio mia la fede di tutti quelli che mi hanno preceduto: degli apostoli, dei martiri, dei dottori.

Nessun commento:

Posta un commento