lunedì 14 novembre 2022

Primo giorno del Triduo- S. ELISABETTA: PRINCIPESSA DI UNGHERIA, “TERZIARIA” FRANCESCANA E PRIMA SANTA FRANCESCANA CANONIZZATA

Oggi cominciamo il triduo in preparazione alla festa di S. Elisabetta. In lei si manifestano quelle caratteristiche evangeliche che Gesù Cristo è venuto ad indicarci e che S. Francesco ha saputo fare proprie: il riconoscimento dell’assoluta Signoria di Dio; l’esigenza di spogliarsi di tutto e di farsi piccoli come bambini per entrare nel Regno del Padre; l’obbedienza, fino alle estreme conseguenze, al comandamento dell’amore.

In questo primo giorno del triduo vorrei provare a tratteggiare brevemente, almeno in senso biografico, chi è S. Elisabetta. La prima cosa che si nota accostandosi alla vita d S. Elisabetta è la difficoltà a distinguere tra storia e leggenda: consapevole del valore della legenda, che ha sempre un fondo di verità, vorrei tuttavia in quest’occasione provare a chiarire almeno un paio di equivoci.

Elisabetta, passata alla storia anche come Elisabetta di Turingia, nacque in Ungheria, probabilmente nel castello di Sàrospatak, nel 1207. Era figlia del re Andrea II d'Ungheria e di sua moglie Gertrude, appartenente alla famiglia dei Conti di Andechs-Meran. Tradizionalmente Elisabetta è detta “Regina di Ungheria”, la storia, tuttavia, afferma che ella non fu mai Regina, ma Principessa di Ungheria e Langravia di Turingia.

Nel 1211  Hermann I di Turingia (l’attuale Germania) inviò alcuni ambasciatori in Ungheria allo scopo di combinare un matrimonio tra il maggiore dei suoi figli, Lodovico IV, ed Elisabetta, che aveva appena 4 anni. Tale progetto matrimoniale era un'abile mossa politica, e la bambina fu portata alla corte di Turingia per crescere insieme al futuro marito. Ella divenne una ragazzina molto pia e religiosa, con un'evidente inclinazione per la preghiera e gli atti di pietà.

Nel 1221 il Langravio di Turingia Lodovico IV e la Principessa Elisabetta di Ungheria si sposarono: egli aveva 21 anni e Lei ne aveva 14:  fu un matrimonio davvero felice ed esemplare, ebbero tre figli e furono sempre devotamente legati l'uno all'altra. 

Lodovico si rivelò all'altezza di sua moglie. La protesse nei Suoi atti di carità, nelle penitenze, nelle veglie, e spesso La tenne per mano mentre pregava inginocchiata di notte accanto al letto. Egli fu anche un abile governatore ed un soldato coraggioso. Fu uno degli uomini migliori della sua epoca, oltre che il pio marito di Santa Elisabetta. Questo dato storico rende improbabile che il racconto del “miracolo delle rose” sia del tutto vero: dato che Lodovico la appoggiava nei suoi atti di carità, Elisabetta non avrebbe avuto alcun motivo di nascondergli il pane che stava portando ai poveri. La leggenda, tuttavia, ha sicuramente un suo fondamento: il resto della corte Turingia probabilmente non era comprensiva come Lodovico verso le “follie di amore” di Elisabetta e non è escluso che durante uno di questi atti di Carità un importante membro della corte abbia sorpreso la Principessa e che il Signore la abbia protetta trasformando il pane in rose.

Lodovico IV collaborò spesso con l'Imperatore Federico II per la gestione dell'impero e, mentre lui era in Italia, Elisabetta governò al suo posto e distribuì elemosine in ogni angolo del suo territorio. Inoltre, nella primavera del 1226, costruì un ospedale, visitando quotidianamente i ricoverati, ed arrivando ad aiutare contemporaneamente novecento poveri.

Nel 1227, Lodovico aveva in progetto di partire come crociato per la Terra Santa con l'Imperatore Federico II, ma l'11 settembre morì di peste  ad Otranto. La notizia raggiunse Elisabetta, ventenne, in ottobre, poco dopo il Suo terzo parto.

Dopo la morte del marito Elisabetta lasciò il castello o forse ne fu espulsa, e, con quattro sue ancelle e compagne con le quali aveva già abbracciato la spiritualità di S. Francesco, si dedicò più intensamente alla preghiera e alla carità. È da precisare che al tempo di Elisabetta non esiste ancora un terz’ordine come noi lo conosciamo. Esistono uomini e donne che sull’esempio di Francesco, conosciuto attraverso la predicazione dei suoi frati e la divulgazione della sua “Lettera a tutti i fedeli”, scelgono di dedicarsi alla “penitenza”. Elisabetta e le sue quattro compagne entrano a pieno titolo in questa schiera.

Elisabetta morì nel 1231 a 24 anni. Nel 1235 fu canonizzata da Gregorio IX divenendo così la prima santa francescana canonizzata[1].


[1] S. Francesco era stato canonizzato nel 1229 e S. Chiara era ancora in vita.

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