sabato 23 gennaio 2021

Credete nel Vangelo, passa la figura di questo mondo!

 «I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.» (Gio 3,1-5.10)

«… il tempo si è fatto breve … passa infatti la figura di questo mondo!» (1Cor 7,29-31)

«“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”. Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”» (Mc 1,14-20)

Questa domenica, terza del Tempo Ordinario, nella pagina del Vangelo ascoltiamo le prime parole di Gesù riportate dall’evangelista Marco: l’annuncio del Regno e l’invito alla conversione. È della conversione, infatti, che tratta la liturgia della Parola di oggi. Una conversione che consiste sicuramente nell’abbandonare la condotta malvagia (I lettura), ma che non può ridursi solo a questo. Convertirsi richiede un cambiamento di mentalità, un cambiare “schema”, “configurazione”, al modo di vivere.

Passa la figura di questo mondo. Nella II lettura Paolo usa proprio la parola greca “schema” (σχήμα “figura”). Siamo chiamati ad assumere una nuova “configurazione”, un nuovo sistema di vita in cui il Regno del Signore, già presente, ma non ancora pienamente rivelato, sia il centro e i criterio di riferimento. Le realtà “mondane” hanno la loro dignità, ma devono essere messe in secondo piano rispetto al Regno. Per questo S. Paolo oggi per ben cinque volte usa l’espressione «come se non …».
Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Oggi è il kairòs, il tempo favorevole, il tempo della grazia: il Regno è in mezzo a noi. Per questo Gesù oggi ci invita a convertirci, a cambiare mentalità e sistema di vita, e a credere al Vangelo. Ma anche e forse soprattutto a credere al Vangelo per poterci convertire.

credete nel Vangelo È importante la specificazione riguardo al che cosa dobbiamo credere: il Vangelo, la “buona notizia” che Dio è in mezzo a noi come Salvatore, che Dio non ci ha abbandonato alla nostra miseria. Solo avendo fiducia in questa buona notizia potremo lasciare lo “schema di questo mondo”, un sistema in cui, percependo la nostra fragilità e precarietà, ognuno cerca di accaparrarsi “un posto al sole” e la vita e pensa di doverlo fare da solo e magari a discapito dei fratelli, per assumere lo schema, il sistema di vita, di Dio in cui è il Signore a donarci la salvezza e chiede a ciascuno di noi solo di fare posto ai fratelli nella nostra vita e di farci suoi discepoli donandogli la nostra disponibilità e fiducia.

Non a caso il Vangelo di Marco, immediatamente dopo l’annuncio del Regno, riporta la chiamata dei primi discepoli. Ad essi Gesù non chiede doti particolari, ma solo la sequela e la disponibilità ad abbandonare la vita di prima.

«Vi farò diventare pescatori di uomini». Certamente Gesù si sta riferendo al mestiere che facevano prima: da pescatori, quali erano, a “pescatori di uomini”. Permettetemi, però, di soffermarmi sull’attività del pescare. Quando si pesca non  si insegue la sua preda come, invece, avviene nella caccia. Per pescare si gettano le reti o l’amo e si fa in modo di attrarre il pesce. Mi viene in mente per esempio la pesca con le “lampare”: il pescatore durante la notte attrae il pesce con la luce.
Il fatto che i discepoli siano invitati ad essere pescatori di uomini, allora, potrebbe essere inteso come un invito ad essere attraenti: illuminati da Cristo, vivendo la vita bella del Vangelo, siamo chiamati ad “attrarre” gli uomini potandoli al Signore.

Accogliamo l’invito di questa domenica a convertirci alla logica del Regno e la nostra vita sarà più bella: giungeremo alla piena realizzazione che il Padre ha pensato per noi e collaboreremo con Cristo perché il mondo diventi sempre di più il Regno di Dio.

Fr. Marco.

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