sabato 16 gennaio 2021

Che cosa cercate?


«Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: “Samuéle, Samuéle!”. Samuèle rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.» (1Sam 3,3-10.19)

​«Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!» (1Cor 6,13-15.17-20)

«Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”. Gli risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?”.Disse loro:“Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.» (Gv 1,35-42)

La Parola di Dio ​della seconda domenica del Tempo ordinario ci presenta due storie di vocazione e discepolato: la vocazione di Samuele (prima lettura) e come si sono uniti a Gesù i suoi primi discepoli (Vangelo)

Da questi due racconti di vocazione, risulta immediatamente evidente la necessità di una guida che aiuti a riconoscere il Signore. Nella prima lettura è il sacerdote Eli a dire a Samuele chi lo sta chiamando e come rispondere. Nel Vangelo è Giovanni il Battista a indicare a due suoi discepoli l’Agnello di Dio. Andrea e l’altro discepolo (che l’evangelista Giovanni lascia volutamente anonimo perché rappresenta ogni discepolo di tutti i tempi) si mettono alla sequela di Gesù. Oggi è la Chiesa, la comunità dei battezzati, ad indicare Gesù presente nel mondo.

Che cosa cercate? Queste sono le prime parole di Gesù che l’evangelista Giovanni ci riporta. Parole che sono rivolte ai discepoli di tutti i tempi: perché ci siamo messi alla sequela di Gesù? È importante che facciamo chiarezza: Che cosa cerchiamo? Cerchiamo la garanzia di non soffrire mai? Gesù ci promette tutt’altro: «Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso prenda la sua croce e mi segua» (cfr. Mt 16,24). Cerchiamo la sicurezza economica? Gesù ci insegna la precarietà e a non confidare nei beni materiali: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche … il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo» (cfr. Lc 9, 3.58). Cerchiamo “potere”? Gesù ci insegna il servizio: «Chi vuole essere il più grande, si faccia servo. Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e non per essere servito» (cfr Mc 10, 42-45). Che cosa cerchiamo? Le Scritture antiche insegnano che Bisogna cercare Dio e cercarlo con tutto il cuore (Dt 4,29). Ora è Gesù che bisogna cercare per trovare Dio.

“Rabbì, dove dimori?” … “Venite e vedrete” Ecco cosa è indispensabile cercare: la comunione con Lui. cercando Gesù, troveremo dove dimora: nel seno del Padre. Nient’altro ci può realmente soddisfare: stare con Lui, ascoltare Lui, appartenergli (seconda lettura). I primi discepoli cercano solo Lui e vogliono stare con Lui, per questo Gesù li accoglie nella sua dimora, nell’intimità della sua comunione col Padre e lo Spirito.

Oggi noi dove possiamo riconoscere Gesù? Chi può indicarcelo presente? La Chiesa, la comunità dei fedeli convocati e animati dalla Parola. Nella prima lettura di Samuele è detto che «il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole».  Solo nell’ascolto della Parola, infatti, impariamo a riconoscere il volto di Gesù nella vita di tutti i giorni e nelle persone che incontriamo. La Parola di Dio è veramente capace di rispondere alle nostre domande più profonde di senso e di vita, e ci indica in Gesù il Maestro.

I discepoli quel giorno restarono con Lui e non ci è dato di conoscere cosa successe. L’evangelista ci riporta, però, gli effetti di quel “rimanere con Lui”: una gioia incontenibile che va annunciata: «Abbiamo trovato il Messia».

Anche noi, dopo essere rimasti con Lui, dopo avere ascoltato la Sua Parola ed avere accolto nel nostro cuore Lui vivo e vero nell’Eucarestia, siamo invitati ad annunciarlo al mondo perché anche i  nostri fratelli possano scoprire il Signore della vita.

Fr. Marco

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