« … ogni
calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci
è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace.»
(Is 9,1-6)
« … è apparsa la
grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare
l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con
giustizia e con pietà …» (Tt 2,11-14)
«Mentre si trovavano
in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo
figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per
loro non c’era posto nell’alloggio.» (Lc 2,1-14)
È giunta la notte di Natale. La notte piena di gioia in cui
celebriamo il memoriale della nascita del nostro Salvatore. Nella prima lettura
di questa notte ascoltiamo la profezia di Isaia che annuncia la venuta
del Principe della Pace che viene a portare la Luce, la Gioia e la
Pace nel mondo. La Gioia caratterizzi questa notte e il giorno di Natale. Una gioia
che riempia tutta la nostra vita nella sua estensione temporale e in tutte le
sue espressioni: il Signore, l’Autore della Vita, il creatore del Mondo, viene
a porre la sua tenda in mezzo a noi come Salvatore. Il Verbo si è fatto carne e
viene in mezzo a noi per salvarci. Questo è il Vangelo, la buona notizia che,
se ci crediamo realmente, riempie i nostri cuori di Gioia.
Nella pagina del Vangelo, ci viene raccontata la nascita del
Salvatore che sceglie per sé l’umiltà e la debolezza. Gesù, infatti, il Verbo
di Dio che si è fatto uomo, si manifesta al mondo nell’umile e indifeso
bambinello deposto in una mangiatoia. Egli, tuttavia è il Dio
potente, il Principe della pace. Viene infatti a portare nel mondo la
Pace vera che nasce da un cuore riconciliato, capace di riconoscere il Padre e
quindi anche i fratelli. Un cuore in pace con se stesso e quindi con i fratelli
che ha attorno. Se davvero accogliessimo Gesù nella nostra vita, se lo
lasciassimo entrare nei nostri cuori per riconciliarli con il Padre e con i
fratelli, non avremmo più bisogno di fare guerre.
«… per loro non
c’era posto nell’alloggio» oggi come allora, purtroppo Gesù non trova posto
nella nostra vita: siamo troppo impegnati a cercare la felicità, la
realizzazione, per accogliere Colui, l’unico, che può darcele! Ecco che allora
continuiamo a fare guerra. Questa notte, contemplando la nascita del Principe
della Pace, infatti, non posso fare a meno di pensare alle innumerevoli guerre
che ancora si combattono nel mondo. Alle guerre che si combattono con le armi e
che mietono innumerevoli vittime innocenti. Penso anche e soprattutto alle
guerre che ancora combattiamo fra noi: guerre in famiglia, magari per una
porzione di eredità; guerre sul posto di lavoro per accaparrarsi un po’ di
autorità … guerre generate dalla brama di avere, di potere e di piacere. Siamo
“assetati di vita”, ma nella nostra cecità la cerchiamo dove invece è morte.
Viene nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo,
lasciamolo entrare nei nostri cuori perché illumini le nostre tenebre e ci
riconcili con Dio e con i fratelli. Accogliamo colui che è la nostra Gioia, la
nostra letizia.
Auguri. Che questo Natale possa essere realmente l’inizio di
una vita nuova in cui splende la Luce di Cristo.
Fr. Marco
Nessun commento:
Posta un commento