«Un segno grandioso
apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e,
sul capo, una corona di dodici stelle» (Ap 11,19; 12,1-6.10)
«Fratelli, Cristo è
risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di
un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei
morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la
vita.» (1Cor 15,20-26)
«Grandi cose ha fatto
per me l’onnipotente» (Lc 1,39-56)
Il Vangelo della solennità di Maria SS. assunta in Cielo, ci
racconta il viaggio di Maria verso la parente Elisabetta. L’evangelista Luca
costruisce il racconto ricalcando la narrazione della salita dell’Arca dell’Alleanza
a Gerusalemme nella casa di Obed Edom (2Sam 6,1-11). Maria, infatti, coperta
dallo Spirito Santo e portando nel grembo il Verbo fatto carne, è la Nuova Arca
della definitiva Alleanza che Dio ha stipulato con l’uomo. Come l’antica Arca
dell’Alleanza, che custodiva le tavole della legge e la manna, Maria è
testimonianza della presenza di Dio in mezzo al popolo e primizia e caparra
delle meraviglie che il Signore è capace di compiere per il suo popolo.
Contemplando Maria assunta in Cielo, infatti, la Chiesa è invitata a
contemplare il destino finale cui il Signore ha destinato il popolo della Nuova
Alleanza. Così la costituzione conciliare Lumen gentium ci invita a guardare a Maria: «La madre di Gesù,
come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce
l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età
futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale
segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno
del Signore».
Guardando a Maria, quindi, siamo invitati alla Speranza: il Signore ha per noi
progetti di salvezza. Impariamo, allora, da questa santissima madre a non
dubitare mai dell’amore del Padre. Impariamo a riconoscere con umiltà i prodigi
che il Signore compie nella nostra vita e a rendere grazie per essi. Impariamo
ad accogliere con fiducia e attenzione la Parola di Dio perché possa portare
frutto in noi e conformarci sempre più al nostro Signore Gesù Cristo. Impariamo
ad accogliere in noi l’Amore di Dio e ad amare per primi e gratuitamente i
fratelli. Guardando al Cuore Immacolato di Maria, ardente di vero Amore,
impariamo a perdonarci reciprocamente e a pregare per coloro che ci fanno del
male. Impariamo, in fine, da questa perfetta discepola a rimanere uniti al
Signore anche quando il Maestro ci chiede di seguirlo sulla via della croce.
Solo facendo così
potremo anche noi dirci discepoli di Gesù e veri devoti di Maria. Imploriamo
l’intercessione di Maria perché il Signore ci conceda la grazia di seguirlo
come suoi autentici discepoli. Il mondo possa riconoscere in noi la presenza del
Maestro e accogliere la Signoria di Cristo perché possiamo un giorno ritrovarci
tutti alla presenza della Gloria di Dio.
Fr. Marco
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