sabato 17 giugno 2023

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date

 «Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa». (Es 19,2-6)

«Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.» (Rm 5,6-11)

«Vedendo le folle, ne sentì compassione, … Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.» (Mt 9,36 – 10,8)

La Parola di Dio di questa XI domenica del Tempo Ordinario ci presenta il mistero della chiamata gratuita di Dio. Abbiamo da poco celebrato la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù che ci ha fatto contemplare l’Amore gratuito e fedele di Dio. È su quest’Amore e su nient’altro che si fonda la chiamata. Un amore che diventa compassione per quanti sono perduti come pecore che non hanno pastore.

Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto … Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza …. La prima cosa che vorrei sottolineare è che la chiamata e la salvezza precedono ogni merito da parte nostra: Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Dio viene incontro all’umanità bisognosa offrendo per primo e con liberalità la Sua salvezza. Il Suo Amore gratuito, tuttavia, chiede di essere accolto: si propone, non si impone. «Chi ti ha formato senza di te, non ti renderà giusto senza di te.» così si esprime S. Agostino (Discorso 169). Il Signore ci chiede di accoglierlo con i fatti e nella verità come Signore della nostra vita ascoltando e obbedendo alla Sua Parola. Solo così sperimenteremo la salvezza e la libertà dei figli di Dio.

Chiamati a sé i suoi dodici discepoli. Il mistero della gratuità dell’Amore e della chiamata, naturalmente, riguarda anche coloro che sono chiamati ad essere ministri (servi) della Chiesa facendosi mediatori di quella salvezza gratuita che per primi essi hanno sperimentato: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

I nomi dei dodici apostoli sono … Mi consola sempre ascoltare i nomi degli apostoli. Uomini concreti, con le loro peculiarità caratteriali, con le loro difficoltà a comprendere, con le loro miserie umane. Uomini, tuttavia, che sentendosi chiamare si pongono alla sequela e resteranno con Gesù fino alla fine. Scelti liberamente dal Signore, rispondono come meglio possono. A loro Gesù dà l’autorità di annunziare il Regno e di operare per la salvezza dei fratelli. Per questo li ha chiamati: perché stessero con Lui e per mandarli a predicare (Cfr Mc 3,14-15).

Anche noi, ciascuno nella sua vocazione, siamo stati amati e chiamati gratuitamente dal Signore. Anche a noi il Gesù chiede di restare con Lui, di metterci alla sua sequela, riconoscendolo, con i fatti e nella verità, Signore della nostra Vita. Anche noi, facendo memoria dei prodigi che Egli ha compiuto nella nostra vita, siamo chiamati ad ascoltare la Sua Parola e a custodire la Sua alleanza.

Forse, però, non è facile per noi credere di essere amati gratuitamente. Abituati a doverci meritare l’amore di chi ci sta accanto, magari sentendoci sempre giudicati da quanti vivono con noi, ci riesce difficile credere che Dio possa amarci senza nostro alcun merito; e così siamo sempre a pronti a giudicare anche i nostri fratelli. Avvelenati dal sussurro del maligno che insinua il dubbio su Dio, abbiamo difficoltà a vedere i prodigi che continuamente Egli opera a nostro favore.

Eppure Gesù ci ama e ci ha salvati; e non smette di chiamarci alla Vita bella dei figli di Dio. Facciamo questo atto di fede, crediamo all’amore di Dio. Come Maria, che pur non comprendendo a pieno custodiva tutte queste cose nel suo cuore (Lc 2,51), anche noi custodiamo in noi la Parola di Dio, ruminiamola con l’aiuto dello Spirito Santo. Sperimenteremo la Vita piena che solo Lui può donarci.

Fr. Marco

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