«Per mezzo del
battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come
Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche
noi possiamo camminare in una vita nuova.» (Rom 6,3-11)
La solenne liturgia di Pasqua è ricca di simboli ed è già in
se significativa. Oggi, tuttavia,voglio soffermarmi sulla simbologia
battesimale della luce e dell’acqua che dominano la veglia e il giorno di
Pasqua e che sono all’origine di ogni vita cristiana: il cero pasquale, simbolo
eminente del Cristo Risorto, e l’acqua lustrale, in cui siamo rinati a nuova
vita nel Battesimo, e dalla quale durante la veglia siamo stati aspersi.
La luce e l’acqua dunque, elementi indispensabili alla vita
naturale, trasfigurati diventano anche elementi indispensabili alla vita
soprannaturale, quella vita in Cristo che trova la sua origine proprio nella
resurrezione del nostro Signore.
Il Battesimo, infatti, è l'inizio della nostra risurrezione.
È la venuta del Risorto in noi! È l’inizio di vita nuova, perché il Signore
presente cambia le nostre logiche, le nostre abitudini, i nostri rapporti.
Ciò che celebriamo a Pasqua, non è mero folclore, né un
evento relegato al passato, ma è un memoriale che riattualizza l’evento
principale della nostra salvezza: Cristo ha sconfitto il peccato e la morte, non
siamo più schiavi del peccato che ci separava da Dio e dai fratelli, la pietra
che ci imprigionava nel sepolcro è stata rotolata via: la Vita è libera.
Mediante la venuta del Risorto, infatti, ogni battezzato,
vive in comunione con Gesù Cristo, nel corpo di Cristo che è la Chiesa, «uno in
Cristo» (Gal 3, 28). Nel Battesimo il Signore risorto è entrato nella nostra
vita per la porta del nostro cuore. Noi non siamo più uno accanto all'altro o
uno contro l'altro. Il Risorto viene a noi e congiunge la Sua vita con la
nostra, tenendoci dentro al suo amore. Noi battezzati diventiamo un'unità, una
cosa sola con Lui e una cosa sola tra di noi.
Sta a noi, però, accogliere il dono: Cristo ha sconfitto il
peccato e la Morte e ci ha regalato una Vita nuova e piena che è iniziata in
noi nel Battesimo, ma non si sostituisce a noi. Lui ci ha donato la libertà
dalla schiavitù del peccato, ma siamo noi a doverne fare buon uso e scegliere
di servire il Signore della Vita perché la libertà non diventi un pretesto per
continuare ad asservirci alle opere della carne. Con il Battesimo, infatti
Cristo ha fatto iniziare in noi una vita nuova ed eterna, ma ci ha lasciato la
responsabilità di coltivare questa vita o lasciarla appassire.
Proprio perché questa Vita nuova che è iniziata in noi possa
crescere e svilupparsi, il Signore ci ha lasciato ciò che è essenziale: la Luce
della sua Resurrezione, che si irradia nella Sua Parola proclamata dalla Chiesa
la quale nutre la nostra Fede perché possa illuminare ogni ambito della nostra
vita. Ci ha lasciato l’acqua del Battesimo che ci ha introdotti nella vita
sacramentale permettendoci di nutrire, purificare e rafforzare la nostra Vita
perché cresca e porti frutto. Ecco perché durante la santa veglia rinnoviamo i
nostri impegni battesimali e veniamo ancora una volta aspersi con l’acqua
lustrale: siamo chiamati a ravvivare sempre il dono della vita cristiana perché
non venga soffocata dalle spine del mondo.
Il Signore Risorto oggi ancora una volta regala a tanti
nostri fratelli che riceveranno il Battesimo una Vita nuova e Piena, una Vita
bella che, anche nelle immancabili difficoltà quotidiane, non soccombe al
nonsenso, una Vita destinata a durare per l’eternità. Questa stessa Vita oggi la
rinnova in noi che già l’abbiamo ricevuta. A noi però la responsabilità di
farla sviluppare, di portare frutto.
La pietra è rotolata, il sepolcro è aperto, non siamo più schiavi del peccato e
della morte, vogliamo Vivere la vita vera o continueremo a restare nei nostri
sepolcri?
Il Signore Risorto ci conceda di morire ogni giorno al
peccato per potere vivere “per Dio in Cristo Gesù”. Auguri
Fr. Marco
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