sabato 18 settembre 2021

Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo e il servitore di tutti

 


«[Dissero gli empi:] «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni» (Sap 2,12.17-20)

«Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra!» (Giac 3,16-4,3)

«Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà … Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti» (Mc 9,30-37)

​Il Vangelo della XXV domenica del tempo ordinario ci presenta il secondo annuncio della Passione. Il tema della sofferenza è anticipato e inquadrato dalla prima lettura, che narra le “trame degli empi” che vogliono togliere di mezzo il giusto perché con la sua vita mette in risalto la loro empietà.

La pagina del Vangelo si apre descrivendo Gesù che attraversa la Galilea. È il territorio dei “gentili”, dei non giudei, dei “lontani da Dio”. Anche per loro Gesù darà la Vita perché scoprano l’infinito amore di Dio, diventino discepoli e con la loro vita rendano gloria al Padre (cfr. Gv 15,8).

Per la strada … avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Mentre il Maestro annuncia ai discepoli ciò che sta andando a compiere a Gerusalemme, il dono della sua vita per amore, i discepoli parlano tra loro di chi è il più grande! Sono ben lontani dalla logica dell’amore che si fa dono, non hanno ancora ricevuto lo Spirito, l’Amore del Padre riversato nei nostri cuori (cfr Rm 5,5).

Anche a noi, però, nonostante il dono dello Spirito che abbiamo ricevuto attraverso i sacramenti, può capitare di scegliere di vivere per noi stessi, di ricadere nella schiavitù delle nostre passioni. Assestati di Vita, può capitare di volere essere più grandi dei nostri fratelli, di desiderare quella grandezza secondo il mondo, che gonfia e mette gli uni contro gli altri.  È da questo, ci ricorda S. Giacomo nella seconda lettura che vengono le gelosie, le invidie e ogni sorta di cattive azioni.

Se uno vuole essere il primo … Gesù non rimprovera i suoi discepoli per il fatto che desiderano la grandezza, ma mostra loro la vera grandezza che consiste nel partecipare della grandezza di Dio. È per questo che oggi Gesù ci invita ad accogliere Lui e Colui che lo ha mandato, accogliendo i bambini, i più piccoli, quanti non hanno come ricompensarci. Per accogliere, però, è necessario farsi piccoli e mettersi al servizio. Farsi piccoli, per fare spazio all’altro nella nostra vita, e mettersi al servizio ad imitazione di Lui che è venuto per servire e non per farsi servire (Mc 11,45). Domenica scorsa, nel Vangelo il Maestro ci invitava: «Se qualcuno vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Significa anche questo: seguendo il Maestro ed a imitazione di Lui, rinneghiamo noi stessi facendo spazio all’altro e doniamo la vita per amore nel servizio gratuito e disinteressanto.

Accogliamo allora il Signore nella nostra vita, facendoci piccoli e mettendoci al servizio dei più piccoli,  di quanti non valgono niente per il mondo. Sperimenteremo di non essere soli e parteciperemo della vera grandezza regale di Cristo.

Fr. Marco

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