
«Che il Cristo abiti
per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità,
siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la
lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che
supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.» (Ef
3,8-12.14-19)
«Vennero dunque i
soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi
insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli
spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e
subito ne uscì sangue e acqua.» (Gv 19,31-37)
La Parola di Dio della solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù propone alla nostra
contemplazione il gratuito e fedele amore di Dio per noi.
Nella prima lettura, infatti ascoltiamo Dio stesso che
professa il suo amore gratuito e compassionevole verso il suo popolo che si è
allontanato da Lui. Il Signore che ci ama, ci ha chiamati alla vita e ci ha
conformati a Lui nel Battesimo facendoci nuove creature, non ci tratta secondo i nostri peccati (cfr Sal 103).
Anche noi, infatti, purtroppo dobbiamo prendere atto che non
corrispondiamo adeguatamente all’amore di Cristo e alle Sue innumerevoli grazie.
Anzi, come il Popolo eletto, anche noi più volte abbiamo tradito l’Alleanza e
ci siamo prostituiti agli idoli.
L’invito di questa solennità a compiere “atti di riparazione
al Cuore di Gesù”, allora, ci aiuta a capire che, come ci ricorda san
Francesco, di nostro abbiamo solo il peccato: «E tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la
propria natura, servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te.
E neppure i demoni lo crocifissero, ma sei stato tu con essi a crocifiggerlo, e
ancora lo crocifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. Di che cosa puoi
dunque gloriarti?» (FF 154; Amm. V). Gesù muore in croce per liberarmi dal
mio peccato!
Il Vangelo di questa solennità, infatti, riporta la morte in
croce di Gesù e in particolare il momento in cui dal suo Cuore colmo d’amore
sgorga per noi quel fiume di Grazia che sono i sacramenti. Sangue ed acqua, infatti sono il simbolo del sacramenti della
Chiesa e dei sacramenti che essa amministra per la nostra salvezza. «Come dal
costato di Adamo addormentato fu tratta Eva, sua sposa, così - secondo una
tradizione patristica risalente ai primi secoli - dal costato aperto del
Salvatore, addormentato sulla Croce nel sonno della morte, fu tratta la Chiesa,
sua sposa; essa si forma appunto dall’acqua e dal sangue - Battesimo e
Eucaristia -, che sgorgano dal Cuore trafitto. Giustamente perciò la
costituzione conciliare sulla liturgia afferma: “Dal costato di Cristo morto
sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa” (S.C. 5).»
(San Giovanni Paolo II, Angelus 30/7/89)
Contemplando quest’oggi
l’amore gratuito e fedele di Dio per noi, prendiamo umilmente atto delle tante
nostre in corrispondenze a questo amore e umilmente chiediamogli Perdono e la
Grazia di amarLo imitando la Sua mitezza e umiltà e portando ogni giorno su di
noi il Suo giogo – la Croce abbracciata per amore – rinnegando noi stessi per
dare a Lui il primo posto nella nostra vita.
Fr. Marco
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