venerdì 3 febbraio 2023

Risplenda la vostra luce perché rendano gloria al Padre vostro

«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio» (Is 58, 7-10)

«… la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.» (1Cor 2, 1-5)

«Voi siete il sale della terra; … Voi siete la luce del mondo; … Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli» (Lc 5,13-16)

La pagina evangelica di questa domenica, V del Tempo ordinario, ci presenta i simboli del sale e della luce. Due elementi preziosi nella nostra vita, tanto che il sale era anticamente usato come moneta di scambio e fino qualche decennio fa era monopolio di Stato (si possono ancora vedere alcune antiche insegne: “sali e tabacchi”).

Questi due simboli, inoltre, ci rimandano al battesimo che abbiamo ricevuto: un tempo, al momento del battesimo, si metteva un po’ di sale sulla bocca del neo battezzato perché ricevesse la Sapienza che viene da Cristo (la parola sapienza ha a che fare con il latino săpĕre e quindi con sapore); la liturgia battesimale, inoltre, oggi come allora, prevede che al neofita, nella persona dei genitori, venga consegnata una candela accesa al Cero Pasquale (principale segno del Cristo risorto) come  simbolo della luce della Fede che deve guidarlo nella sua vita; una luce di cui sia il neofita che i genitori sono chiamati a prendersi cura.

Il mondo di oggi sembra avere perso ogni sapienza: non poche persone hanno smarrito il senso (il sapore) del loro vivere e sono abbagliati dalle false luci dell’egoismo, dell’edonismo, del possesso senza condivisione … Ingannandosi, pensano che seguendo queste luci potranno salvarsi la vita. L’inganno, però, si svela presto, giacché più si procede, più si scopre che da una vita così non si ottiene altro che stanchezza, insoddisfazione e inimicizie. Oggi il Maestro ci rivela una verità che, se da una parte ci riempie di gioia, dall’altra ci chiama a responsabilità: conformati a Cristo nel Battesimo, noi siamo il sale della terra e la luce del mondo! 

«Io sono la luce del mondo, dice il Signore» (Gv 8,12) É Gesù la Luce. Noi siamo luce, nella misura in cui ci lasciamo illuminare da Cristo. A noi cristiani è affidata, quindi, la responsabilità di portare al mondo la Luce vera che è Cristo! Siamo chiamati ad aiutare i nostri fratelli e sorelle a riscoprire il sapore della Vita; quella vita bella e “saporita/sapiente” che comincia qui e dura per l’eternità.

«… ma se il sale perde il sapore …» Il vangelo di oggi, però, ci mette in guardia: badiamo di non diventare anche noi "insipidi/insipienti"; badiamo a non fare spegnere o nascondere la luce che Cristo ha acceso in noi. In questo caso, infatti la nostra vita sarà stata inutile, senza senso essa stessa; avremo sprecato la vita!

Come Cristo, Luce del mondo, ha fatto brillare la sua luce dal “candelabro” della Croce, fulgido segno del suo Amore, anche noi, con il coraggio della Fede, impariamo giorno dopo giorno a vivere l’Amore nella nostra quotidianità. Pur senza dimenticare di fare quello che possiamo per i fratelli più bisognosi, cominciamo a vivere l’amore prima di tutto con coloro che ci sono più prossimi: nella nostra casa (cfr. Vangelo) e tra i nostri parenti (cfr. I lettura). Impariamo ad accoglierci e perdonarci nelle nostre debolezze, impariamo a condividere ciò che il Signore ci ha donato … Se cominceremo a vivere così, anche solo nel “nostro piccolo mondo”, la luce della fede e dell’amore che Cristo ha acceso in noi si spanderà, contagerà chi ci sta accanto e pian piano trasformerà il mondo. Il Signore ce lo conceda perché la nostra vita possa essere quel capolavoro che Egli da sempre ha pensato per noi.

Fr. Marco.

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