sabato 7 gennaio 2023

Questi è il Figlio mio, l’amato

 «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni.» (Is 42,1-4.6-7)

«In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.» (At 10,34-38)

«In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
 … Ed ecco una voce dal cielo che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”
» (Mt 3,13-17)

La festa di questa domenica, Battesimo del Signore, porta a compimento il mistero dell'incarnazione e il tempo di Natale: il Verbo coeterno del Padre, Dio da Dio, che si è fatto carne per la nostra salvezza, si fa solidale con l’umanità peccatrice e si confonde con essa sulle rive del Giordano per ricevere un battesimo di penitenza. Il battesimo impartito da Giovanni, infatti, come sappiamo, non è il sacramento che noi abbiamo ricevuto, ma un “lavacro” simbolico che suggellava il serio proposito di convertirsi, di fare penitenza.

Gesù, l’unico innocente, non ha bisogno di convertirsi e fare penitenza. Da questa consapevolezza vengono le proteste di Giovanni: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» Il Signore, però, vuole adempiere ogni giustizia: realizzare pienamente la volontà del Padre, cioè portare a compimento la Sua solidarietà con l’umanità; Gesù vuole salvare tutti senza distinzioni. L’Unigenito del Padre si confonde con noi peccatori perché possiamo diventare figli. Da qui il compiacimento del Padre che dà inizio alla vita pubblica di Gesù.

La festa del Battesimo del Signore, però, ci dà anche l’occasione per riflettere sul sacramento che noi abbiamo ricevuto nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; quel Battesimo che, innestandoci nell’Unigenito Figlio di Dio, ci ha resi con Lui Re, Sacerdoti e Profeti; ci ha inseriti nel Popolo della Nuova ed eterna alleanza che è la Chiesa; ci ha resi figli nel Figlio: anche per noi il Padre, nel giorno del nostro Battesimo, ha detto: «Questi è il Figlio mio, l’amato».

Siamo diventati figli di Dio! Lo siamo perché il Battesimo ci ha conformati a Cristo, ci ha innestati in Lui. Questa conformità, però, deve essere visibile nel nostro quotidiano. Anche noi siamo chiamati ad “adempiere ogni giustizia”: ad ascoltare e obbedire alla Sua Parola e a rendere gloria al Padre vivendo la Vita bella che Egli da sempre ha pensato per noi. Siamo chiamati a portare frutto con la nostra vita perché il Padre possa compiacersi anche di noi.

Fr. Marco

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