sabato 3 aprile 2021

Sepolti e Risorti con Cristo alla Vita Nuova

 

«Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.» (Rom 6,3-11)

​Oggi celebriamo la Pasqua di resurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo, il centro dell’anno liturgico e della nostra fede. Nel contesto di questa solenne liturgia, ricca di simboli e già in sé significativa,voglio oggi soffermarmi sulla simbologia battesimale della luce e dell’acqua che dominano la veglia e il giorno di Pasqua e che sono all’origine di ogni vita cristiana: il cero pasquale, simbolo eminente del Cristo Risorto, e l’acqua lustrale, in cui siamo rinati a nuova vita nel Battesimo, e dalla quale durante la veglia siamo stati aspersi.

La luce e l’acqua: elementi indispensabili alla vita naturale che, trasfigurati, diventano anche elementi indispensabili alla vita soprannaturale, quella Vita in Cristo che trova la sua origine proprio nella resurrezione del nostro Signore.

Il Battesimo, infatti, è l'inizio della nostra risurrezione. Con Cristo siamo sepolti e Risorti! È l’inizio di Vita Nuova: il Signore cambia le nostre logiche, le nostre abitudini, i nostri rapporti.

A Pasqua, non celebriamo un evento folcloristico, né un evento relegato al passato; celebriamo un memoriale che riattualizza l’evento principale della nostra salvezza: Cristo ha sconfitto il peccato e la morte! Non siamo più schiavi del peccato che ci separava da Dio e dai fratelli. La pietra che ci imprigionava nel sepolcro è stata rotolata via: la Vita è libera.

Conformato al Risorto, infatti, ogni battezzato vive in comunione con Gesù nel corpo di Cristo che è la Chiesa: «uno in Cristo» (Gal 3, 28). Noi non siamo più uno accanto all'altro o uno contro l'altro. Il Risorto congiunge la Sua vita con la nostra, tenendoci dentro al suo amore. Noi battezzati diventiamo un'unità, una cosa sola con Lui e una cosa sola tra di noi.

Accogliere il dono, però, è nostra responsabilità. Cristo ha sconfitto il peccato e la morte e ci ha regalato una Vita Nuova e piena che è iniziata in noi nel Battesimo, ma non si sostituisce a noi. Lui ci ha donato la libertà dalla schiavitù del peccato, ma siamo noi a doverne fare buon uso e scegliere di servire il Signore della Vita perché la libertà non diventi un pretesto per continuare ad asservirci alle opere della carne. Con il Battesimo, infatti, Gesù ha fatto iniziare in noi una Vita Nuova ed eterna, ma ci ha lasciato la libertà e la responsabilità di coltivare questa Vita o lasciarla appassire.

Perché questa Vita Nuova che è iniziata in noi possa crescere e svilupparsi, il Signore ci ha lasciato ciò che è essenziale: la luce e l’acqua. Ci ha lasciato la Luce della Resurrezione, che si irradia nella Sua Parola proclamata dalla Chiesa, la quale nutre la nostra Fede perché possa illuminare ogni ambito della nostra vita. Ci ha lasciato l’acqua del Battesimo (e in esso tutti i sacramenti, segni efficaci della Grazia) che ci ha introdotti nella vita sacramentale permettendoci di nutrire, purificare e rafforzare la nostra Vita perché cresca e porti frutto. Ecco perché durante la santa veglia rinnoviamo i nostri impegni battesimali e veniamo ancora una volta aspersi con l’acqua lustrale: siamo chiamati a ravvivare sempre il dono della vita cristiana perché non venga soffocata dalle spine del mondo.

Il Signore Risorto oggi ancora una volta regala a tanti nostri fratelli che riceveranno il Battesimo una Vita nuova e Piena, una Vita bella che, anche nelle immancabili difficoltà quotidiane, non soccombe al nonsenso, una Vita destinata a durare per l’eternità. Questa stessa Vita oggi la rinnova in noi che già l’abbiamo ricevuta. A noi però la responsabilità di farla sviluppare, di portare frutto.

La pietra è rotolata, il sepolcro è aperto, non siamo più schiavi del peccato e della morte. Vogliamo Vivere la Vita vera o continueremo a restare nei nostri sepolcri?

Il Signore Risorto ci conceda di morire ogni giorno al peccato per potere vivere “per Dio in Cristo Gesù” e mostrare al mondo la gioia della resurrezione. Auguri.

Fr. Marco

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