venerdì 18 agosto 2023

Praticate la giustizia, perché la mia salvezza sta per venire

 «Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.» (Is 56,1.6-7)

«Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!» (Rm 11,13-15.29-32)

«Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri» (Mt 15,21-28)

La buona notizia che ci annunzia la Parola di questa XX domenica del tempo ordinario è che il Signore offre la salvezza a tutti gli uomini di buona volontà.

Già nella prima lettura tratta dal libro del Profeta Isaia, infatti, si afferma il desiderio di Dio: condurre “gli stranieri” sul suo santo monte per colmarli di gioia. Non è l’appartenenza ad un particolare popolo, ad un determinato gruppo o ad un’élite ad essere determinante per essere salvato. Ciò che conta è aderire al Signore, servirlo ed amarlo con tutto il cuore, obbedire alla Sua legge scritta nei nostri cuori. 

La Chiesa è il Popolo della Nuova ed Eterna Alleanza che ha accolto la pienezza della Rivelazione in Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, il solo attraverso il quale si giunge al Padre (Cfr. Gv 14,6). La salvezza, tuttavia, è offerta a chiunque, alla sincera ricerca del Vero e del Buono, agisce secondo la propria coscienza. Lo ha ribadito anche il Concilio Vaticano II al n. 16 della costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium: «… quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l'influsso della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna.» (LG 16 ripreso dal CCC 847). Chi cerca il Vero e il Buono, infatti, anche se non lo sa, cerca Gesù.

Anche la pagina evangelica di oggi ci mostra la chiamata universale alla salvezza: la donna Cananèa è una pagana, non appartiene al popolo eletto. Gesù stesso, secondo la logica giudaica del tempo, ribadisce la sua estraneità al popolo dell’alleanza: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Eppure questa donna pagana riconosce Gesù come Messia (figlio di Davide) e Signore e, con la sua fede umile e perseverante, ottiene ciò che chiede e persino la lode: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».

Per essere salvato, allora, non serve l’appartenenza esteriore ad un popolo o ad un gruppo. Ciò che conta è l’adesione reale (anche se magari non tematizzata) al Signore Gesù, l’umile riconoscimento della propria piccolezza e incapacità di salvarsi da soli; la perseveranza nella preghiera, la fiducia nel Signore che si concretizza nell’amore e nel sevizio ai fratelli. Comportandoci così saremo davvero discepoli del Signore e saremo anche noi condotti sul suo santo monte per esservi colmati di Gioia.

A questo punto penso non sia superfluo per ciascuno di noi domandarsi: io che ascolto la Parola e magari appartengo a un gruppo di preghiera,  ad un itinerario di fede, ad un ordine religioso …, io che sono parte del Popolo della Nuova ed Eterna Alleanza, sono tra quelli che hanno realmente aderito al Signore?

Fr. Marco

Nessun commento:

Posta un commento