sabato 25 giugno 2022

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà!

«Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: “Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò”. Elìa disse: “Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te”» (1Re 19,16.19-21)

«Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.» (Gal 5,1.13-18)

«Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme …» (Lc 9,51-62)

​La liturgia della Parola della XIII Domenica del TO ci invita a fare memoria di ciò che il Signore ha compiuto per noi e a comportarci di conseguenza.

«… sai che cosa ho fatto per te» Nella prima lettura il profeta Elia rivolge ad Eliseo queste parole, ma credo che esse possano essere rivolte a noi oggi dal Signore: ben più che Eliseo, infatti, noi siamo stati riempiti dallo Spirito; siamo stati conformati a Cristo morto e risorto e in Lui siamo stati unti Re, Sacerdoti e Profeti; siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato e delle passioni (II lettura). Siamo invitati, quindi, a comportarci da uomini liberi.

La libertà, però, lo sappiamo bene, non consiste nel fare “ciò che ci passa per la testa”, ma nel fare ciò che è Bene, nel fare “ciò che è da fare”. La vera libertà è quella che ci mostra il Maestro oggi nel Vangelo: Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Solo chi si possiede pienamente ed è quindi veramente libero, può fare della sua vita un dono. È questo, infatti, che Gesù va a compiere a Gerusalemme: va a donare la sua vita in obbedienza al Padre e per amore. Nella pagina di vangelo di oggi alla libertà del Maestro fanno da contrasto gli incontri descritti lungo i cammino.

«non vollero riceverlo … era chiaramente in cammino verso Gerusalemme» Il primo è un “incontro mancato”: i Samaritani non vogliono accogliere Gesù. Sono ancora schiavi del loro pregiudizio. La motivazione riportata dall’evangelista, però, potrebbe essere letta “spiritualmente” e riguardare qualcosa di molto vicino a noi: la paura della croce. Può capitare anche a noi, infatti, di rifiutare certe occasioni di incontro con il Signore, certe occasioni per compiere la Sua Volontà, perché chiaramente orientate alla croce che ancora ci è di scandalo. Dinanzi il rifiuto, Gesù non si impone: passa oltre. Chissà se quei Samaritani avranno mai capito chi hanno rifiutato! Chissà se noi capiremo mai ciò che abbiamo perso ogniqualvolta abbiamo detto “no” a Gesù per paura della Croce!

«Ti seguirò dovunque tu vada» Dopo il rifiuto dei Samaritani, l’evangelista ci presenta un discepolo entusiasta. Noi non conosciamo le motivazioni di quest’uomo, ma la risposta di Gesù ci ammonisce a non cercarLo per avere un “posto al sole”; per “sistemarci”, per avere un ruolo che ci faccia stare tranquilli: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».

«… permettimi di andare prima a seppellire mio padre» Nel terzo incontro, è Gesù a chiamare un uomo che, però, rimanda la risposta. È il modello di tutti quelli che non si decideranno mai, che posticiperanno sempre la scelta: “Da domani … !” Un domani che non verrà mai! Gesù ci invita a prendere oggi la ferma decisione di seguirlo, di diventare suoi discepoli.

«Ti seguirò … però …» Infine, abbiamo l’incontro “a condizione”, il tentativo di “compromesso”. Quante volte anche noi ci comportiamo così: “Sono cristiano, però non è che posso perdonare sempre chi mi fa del male!”; “Sono cattolico, però la domenica ho altro da fare, non posso venire sempre a Messa!”; “Sono cristiano, però non è che posso pagare tutte le tasse …” Quanti “sì, però” nella nostra vita! Oggi Gesù ci ammonisce: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». Niente compromessi! Siamo stati liberati dalla “schiavitù della carne”, siamo invitati a vivere non più per noi stessi, ma per Dio che ci ha chiamati. Accogliamo l’invito di Gesù e seguiamolo con ferma decisione: «camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne.»

Fr. Marco.

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