venerdì 20 agosto 2021

Volete andarvene anche voi?

 

«Giosuè disse a tutto il popolo: “Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore”». (Gs 24,1-2.15-17.18)

«Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; […] E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei» (Ef 5,21-32)

«Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”». (Gv 6,60-69)

Nella pagina evangelica di questa domenica, XXI domenica del tempo ordinario, si conclude il “discorso sul pane”: dopo averci presentato Gesù come il Pane della Vita che dà la sua vita per la salvezza del mondo, la Parola di Dio ci esorta al servizio e alla sottomissione reciproca.

Nella prima lettura Giosuè dichiara la propria decisione di servire il Signore e invita il Popolo a scegliere chi servire. In questo, infatti, consiste la nostra libertà: nello scegliere chi servire. Siamo liberi per servire e possiamo servire solo se siamo liberi. La “libertà assoluta” è un’illusione. Se non serviamo il Signore della vita, infatti, finiremo per servire un idolo: qualcosa al quale sacrifichiamo tempo ed energie, qualcuno che ci ha promesso di realizzare i nostri desideri, un lavoro, magari il nostro io. Fuggiamo dal servizio del Signore e ci scopriamo schiavi di qualcosa o di qualcuno, magari anche solo delle nostre passioni disordinate e delle pulsioni del momento. Ecco allora la necessità di scegliere con attenzione chi servire, chi riconoscere nei fatti Signore della nostra vita.

«Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Così reagiscono gli ascoltatori di Gesù al discorso sul pane e forse proprio alla affermazione: «… chi mangia di me vivrà per me» (Gv 6,57). Nella società contemporanea “servizio” e “sottomissione” sono considerate parole dure, difficili da accettare in un contesto in cui la propria libertà individuale viene idolatrata; in cui ciò che conta è solo il piacere personale ed immediato; in cui il sacrificio viene visto solo con accezione negativa. Viviamo in una società in cui siamo bombardati da messaggi del tipo «Tutto attorno a te … perché tu vali!». l’unico “servizio” preso in considerazione in questo contesto è quello offerto per avere un contraccambio, un “servizio” idolatra in cui al centro c’è sempre il nostro io e la ricerca di una vita che non possiamo darci da soli.

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Dinanzi la durezza delle parole di Gesù, dinanzi le esigenze del messaggio evangelico, non pochi discepoli restano scandalizzati e se ne vanno. Forse avevano frainteso il messaggio del Maestro. L’amore che ci insegna Gesù, infatti, non è un amore “finché ci sto bene”, non è l’amore adolescenziale egocentrato, non è “cuoricini e fiorellini” … l’Amore che ci insegna Gesù è la Croce, è “morire” per colui che amo, rinnegare me stesso; è servizio gratuito e disinteressato.

«Volete andarvene anche voi?». La domanda che Gesù pone ai Dodici quest’oggi è posta anche a noi. Pensiamo sia impossibile vivere il Vangelo? Ci sembra troppo gravoso servire il Signore? Vogliamo Amare il Signore e i fratelli? Le mogli sono disposte ad amare il proprio marito come la Chiesa ama Cristo, cioè facendo ruotare la propria esistenza attorno a lui? I mariti sono disposti ad amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa, cioè fino a donare a lei ogni istante della propria la vita?

Certo servire è difficile e senza di Lui non possiamo fare nulla (Cfr. Gv 15, 5), ma solo servire con amore e per amore dà senso alla nostra vita, la riempie. Diversamente tutta la vita sarà percepita come una schiavitù da cui cercare di evadere (vedi la società contemporanea). È proprio per venire incontro alla nostra incapacità di servire che il Signore ci ha donato se stesso come pane della vita. È nella Sua Parola, infatti, che troviamo la luce e la sapienza della vita. È nei sacramenti che troviamo la forza per Vivere pienamente di quella Vita che dura in eterno.

«Volete andarvene anche voi?» Chiediamo la grazia di rispondere come Pietro, di riconoscere come lui: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».

Fr. Marco

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